Monday, May 07, 2012

Censimento Istat: in dieci anni +11% edifici e +5,8% abitazioni

Secondo il Rapporto sulla stabilità finanziaria elaborato da Bankitalia, le famiglie italiane risentono della recessione in atto e la loro ricchezza è diminuita, anche se il loro indebitamento rimane contenuto. Giovano i bassi tassi d'interesse sui mutui in essere e la tenuta dei prezzi delle case, con i rischi che invece arrivano dalla debole dinamica dei redditi. I debiti finanziari rimangono bassi se confrontati con quelli dei principali paesi europei e non si profilano rischi di bolla immobiliare. Nonostante il numero di compravendite continui a scendere, infatti, il mercato immobiliare italiano tiene grazie alla sostanziale stabilità dei prezzi. In Italia la situazione del settore immobiliare è stazionaria: alla fine del 2011 gli investimenti in costruzioni hanno segnato un parziale recupero; il numero delle compravendite di abitazioni oscilla intorno a livelli molto bassi, i prezzi delle case sono stabili. Gli indicatori prospettici non prefigurano un miglioramento nei prossimi mesi, sottolinea il Rapporto. Il clima di fiducia delle imprese di costruzioni è tornato a scendere; è proseguita, con oscillazioni, la tendenza negativa della produzione nei settori industriali che forniscono i principali input al comparto edile; il nuovo calo del numero dei permessi di costruire alla metà del 2011 verosimilmente anticipa una prosecuzione della fase di debolezza degli investimenti nei mesi successivi. Secondo il sondaggio trimestrale condotto in gennaio dalla Banca d'Italia con Tecnoborsa e l'Agenzia del Territorio, si accentuano le attese di calo dei prezzi di vendita, mentre si attenuano quelle sui nuovi incarichi a vendere. Le aspettative di medio periodo degli operatori denotano un lieve peggioramento.

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