Tuesday, June 05, 2012

Nuovo apprendistato: cosa cambierà per lavoratori e imprenditori italiani

Debutta il nuovo contratto di apprendistato. In questi giorni Regioni e parti sociali stanno adeguando regolamenti e CCNL al nuovo Testo Unico in vigore dal 26 aprile, contenuto nel decreto legislativo 167/2011, che ridefinisce la disciplina precedente in soli sette articoli e rende la materia finalmente semplificata e omogenea su tutto il territorio nazionale. Ora l'apprendistato è definito come "un contratto di lavoro a tempo indeterminato finalizzato alla formazione e all'occupazione dei giovani". Già questa è una grande novità. Spiega Linda Gilli, presidente e amministratore delegato di Inaz, fra le aziende leader nel software e nell'area outsourcing dei servizi per amministrare e gestire le risorse umane: «È stata superata la vecchia e limitativa concezione dell'apprendistato come contratto "a causa mista", cioè comprendente la prestazione di lavoro e la formazione professionale. Adesso l'accento è sulla finalità che il contratto persegue: sostenere l'occupazione giovanile». Con il nuovo apprendistato il datore di lavoro è richiamato non solo a corrispondere una retribuzione ma anche ad assicurare all'apprendista l'insegnamento utile affinché lo stesso acquisisca una qualifica professionale. «È questa la chiave -continua Linda Gilli- che farà sì che alla fine del percorso una persona sia inserita quale parte integrante del mondo del lavoro». La disciplina del contratto è demandata dal Testo Unico alla contrattazione collettiva e ai regolamenti delle Regioni, con due conseguenze: si supera la frammentazione che finora si è avuta e il contratto di apprendistato sarà calibrato sulle particolarità di ciascun settore produttivo. «In questi giorni stiamo assistendo a una corsa per l'adeguamento dei contratti collettivi -spiega Stefano Fabiano, responsabile Centro Studi e Formazione di Inaz-: diversi comparti come artigianato, alimentari, turismo, commercio, e studi professionali hanno già concluso l'iter, altri seguiranno a breve. Lo stesso stanno facendo le Regioni: Lazio, Basilicata, Lombardia e Veneto hanno già approvato i regolamenti». Altro nodo cruciale è l'impatto che il nuovo apprendistato avrà sul costo del lavoro. Confermate le agevolazioni contributive già esistenti, così come l'esenzione totale ai fini dell'IRAP, ma non solo. «Il datore di lavoro -prosegue Fabiano- è soggetto a un contributo complessivo del 10% a suo carico che comprende sia la contribuzione Inps sia la contribuzione Inail. Inoltre, la legge di stabilità 2012 prevede che i titolari di aziende fino a nove addetti fruiscano di una riduzione contributiva totale in caso di assunzione di apprendisti dal 1° gennaio 2012 al 31 dicembre 2016. La durata di questa agevolazione è triennale». Il Centro Studi Inaz consente di seguire tutte le novità relative all'apprendistato ed alla riforma del mercato del lavoro grazie ai servizi informativi online: l'Osservatorio Normativo, l'Informatore e il Compendio Norme del Lavoro. Strumenti indispensabili per chi si occupa di amministrazione e gestione delle risorse umane e vuole orientarsi fra i continui cambiamenti che interessano il complesso mondo del lavoro.
 

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