Wednesday, May 09, 2012

A tavola qualità batte crisi: Eismann a +3%

Eismann, azienda leader nazionale nel settore produzione e distribuzione porta a porta di surgelati, punta su qualità, sicurezza alimentare e vince. Nel 2011 gli italiani alle prese con la crisi hanno ridotto gli acquisti di cibi e bevande mediamente del 4%, confermando un trend in atto già dal 2009. Nello stesso anno Eismann Italia, in controtendenza con l'andamento del mercato, è cresciuta del 3%, portando il numero dei suoi clienti da 400.000 del 2010 a 440.000 del 2011 e il fatturato da 113 milioni ai 116 milioni attuali (Ebitda: 7,8 milioni). L'apparente contraddizione si risolve nelle parole di Giovanni Paolino, amministratore delegato Eismann Italia: «Gli italiani spendono meno per la tavola, non perché mangiano peggio, ma perché comprano meno. La crisi ci sta insegnando a non sprecare, ad acquistare ciò di cui abbiamo davvero bisogno; ciò che merita davvero di essere acquistato». Qualità, dunque: un tipico valore di riferimento per Eismann, che oggi si fa chiave strategica per riuscire a crescere anche a fronte di un potere d'acquisto che cala, e che si concretizza in un investimento del Gruppo Eismann da 20 milioni in ricerche e controlli di laboratorio per garantire sicurezza e genuinità dei prodotti. «È in atto un vero e proprio mutamento di costume – continua Paolino – che gioca tutto a nostro favore. I consumatori ci premiano perché presentiamo cibi sani e di eccellenza nella giusta quantità, porzionati secondo fabbisogni rilevati da precisi studi di marketing, nel rispetto delle reali esigenze delle famiglie. Il servizio a domicilio flessibile, l'assenza assoluta di scarti, e una politica dei prezzi improntata alla massima serietà, sono gli altri fattori che, in questi tempi di crisi, stanno facendo la differenza». Grazie all'ulteriore crescita del numero dei clienti, infatti, l'azienda è riuscita a proporre un catalogo 2012 contenendo al minimo gli aumenti di prezzo e senza sacrificare la qualità. «Chi è cliente fin dai tempi della lira – sottolinea l'ad – ancora ricorda il cambio alla pari che Eismann fece con il passaggio all'euro. Molte aziende dell'alimentare se ne approfittarono e ritoccarono i prezzi, ma oggi vediamo ampiamente riconosciuta e ripagata la nostra correttezza». Una correttezza nota e apprezzata anche all'estero: il Gruppo Eismann è presente in 14 Paesi con 260 filiali in Europa, e ha cominciato l'espansione in Brasile. Nel 2012 il Gruppo prevede oltre 500 milioni di euro di fatturato, con più di 2 milioni di clienti serviti. Particolarmente lusinghieri i risultati ottenuti nell'area gestita da Giovanni Paolino, comprendente – oltre all'Italia – Francia, Spagna, Olanda e Belgio. Quest'area, che rappresenta il 50% del fatturato complessivo, lo scorso anno, nonostante le difficoltà della Spagna, è cresciuta del 5%.

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