Tuesday, September 03, 2013

L'UE riprende a crescere

Dopo più di un anno, il PIL dell'UE è tornato a crescere, segnando l'uscita da quella che è stata la peggior recessione dalla fine della Seconda Guerra Mondiale.

Il dato tra l'altro non coinvolge solo l'Eurozona, ma tutta l'Unione, benché i dati vadano analizzati più attentamente: la crescita del PIL è stata nel secondo semestre pari al +0,3%, una cifra migliore rispetto allo 0,2% preventivato dai più pessimisti, ma se andiamo a vedere la situazione nei singoli Paesi si può osservare che all'exploit portoghese (+1,1%) e alla conferma tedesca (+0,7%) e francese (+0,5%), si contrappongono situazioni in negativo, come Cipro (-1,4%), Olanda e Italia (-0,2%, sebbene in linea con le previsioni della Commissione europea), Spagna, Svezia e Bulgaria (-0,1%).

In base a questi dati Olli Rehn, commissario europeo per gli affari economici e monetari, sottolinea la necessità di non lasciarsi andare a festeggiamenti, ma a continuare con le riforme a livello nazionale, in modo che questa "timida e fragile ripresa" si trasformi in una crescita più solida in seguito.

 

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