Wednesday, May 29, 2013

Alce Nero è completamente Palm Oil Free

Dopo anni di ricerche e test, Alce Nero ha sviluppato la nuova ricetta del brodo vegetale che oltre a contare su una lista di ingredienti biologici è priva di olio di palma, rendendo così l'intera gamma dei prodotti ancora più sani e completamente Palm Oil Free.
 
Alce Nero, il brand del gruppo di più di mille agricoltori e apicoltori impegnati da oltre 30 anni, in Italia e nel mondo, nella produzione di cibi biologici buoni, sani e che nutrono bene, presenta il nuovo brodo vegetale granulare senza grassi aggiunti e totalmente privo di olio di palma.
Da sempre pioniere nel garantire prodotti biologici senza compromessi per quanto concerne gli ingredienti, la scelta delle materie prime e le tecniche di lavorazione delicate, Alce Nero già dal 2004 ha scelto di eliminare qualsiasi grasso saturo da ognuno dei suoi cibi a partire  dai celebri frollini in cui viene utilizzato solamente olio italiano extravergine di oliva biologico.
Ultimo nato in questo processo è la nuovissima ricetta del brodo vegetale granulare: una lista di ingredienti completamente pulita e sana che non conta alcun grasso saturo ma soltanto sette verdure biologiche, sale e spezie. Particolarmente adatto per la preparazione di brodi delicati per pastine, risotti, zuppe e per insaporire ogni pietanza, è quindi indicato anche per i pasti dei bambini.
Il percorso verso una linea di prodotti completamente Palm Oil Free ha comportato un grande impegno nella elaborazione di ricette innovative e una massima attenzione e messa a punto di nuove tecniche di lavorazione.
L'eliminazione dell'olio di palma è infatti complessa, perché questo ingrediente per le sue caratteristiche di lavorabilità, di gusto (è insapore) e di prezzo, rappresenta l'alternativa più utilizzata in produzione industriale all'olio di oliva e ad altri oli insaturi. L'olio di palma oltre a facilitare il processo produttivo abbatte anche il costo del prodotto finito.
Alce Nero ha lavorato in questi anni per produrre cibi che non solo contengano esclusivamente ingredienti biologici ma siano anche completamente privi di grassi saturi dannosi, prediligendo solo l'utilizzo dell'olio extravergine di oliva italiano.

Per consultare il manifesto Palm Oil Free di Alce Nero e per avere maggiori informazioni è possibile visitare il sito:
http://alcenero.it/nopalma

Monday, May 27, 2013

PMI e Banche, luci e ombre di un rapporto messo a dura prova dalla crisi

L'analisi della "salute finanziaria" delle PMI italiane e il livello di sostegno conferito dagli istituti di credito a queste impese mette in luce un rapporto costellato da luci e ombre, che la crisi attuale non ha aiutato a migliorare. Secondo la ricerca realizzata su 1600 PMI italiane dall'Istituto Guglielmo Tagliacarne per la terza edizione di Focus PMI, l'Osservatorio annuale sulle Piccole e Medie Imprese italiane promosso da LS Lexjus Sinacta, il 58,3% delle PMI italiane non ha riscontrato problemi nell'ultimo anno ad affrontare gli impegni finanziari presi. Percentuale che cresce oltre il 60% nel caso delle imprese internazionalizzate - favorite da una domanda più dinamica - con una punta del 69,4% nel caso delle PMI che operano fuori dall'Europa. Il ruolo delle banche risulta fondamentale per effettuare investimenti, visto che circa 2 imprese su 3 reputano importante se non addirittura indispensabile il sostegno bancario, soprattutto nel caso delle PMI che vogliono uscire dai confini nazionali. Per quasi il 43% del campione, infatti, il supporto bancario è parte del processo di internazionalizzazione stessa e un atteggiamento maggiormente proattivo degli istituti di credito indurrebbe il 25,7% delle PMI non ancora internazionalizzate a proiettarsi sui mercati esteri. La ricerca evidenzia, inoltre, un tratto caratteristico e "umano" del sistema delle PMI italiane: nonostante un 2012 realmente negativo dal punto di vista dell'evoluzione della domanda, le piccole e medie imprese intervistate hanno difeso strenuamente la propria base occupazionale che nel 69,6% de casi è rimasta stabile. Nelle imprese minori, quindi, le specifiche competenze, "firmbased" che si vengono a creare nel lavoratore, rappresentano il vero valore immateriale di competitività dell'impresa stessa. La crisi, però, ha contratto la propensione all'investimento delle PMI italiane. Solo il 20,5% delle PMI intervistate, infatti, ha dichiarato che prevede di investire nel 2013 e gli investimenti, quando realizzati, vengono principalmente autofinanziati. Nel caso delle aziende di più recente costituzione – nate dopo il 2005 o start-up - poi, oltre il 31% non ricorre affatto alle banche, dimostrando quindi una specifica difficoltà del sistema bancario nel sostegno alle neo-imprese. Si è ridotta, infine, anche la domanda di credito delle imprese – diminuita nel 22% dei casi e incrementata solo nel 14% – che purtroppo si scontra con un esito delle richieste che, anche tra le PMI più dinamiche, ha visto nel 30-33% dei casi un parziale accoglimento o totale rifiuto da parte delle banche. In particolare, si sono viste negare il credito maggiormente le aziende che operano su mercati di prossimità (20,5% dei casi) mentre le PMI internazionalizzate mostrano, al contrario, incidenze più alte di accoglimento in toto della richiesta di maggior credito. Questi i dati e gli scenari che sono emerso nel corso del Convegno di LS Lexjus Sinacta, importante realtà di oltre 180 avvocati e dottori commercialisti con nove sedi in Italia, che si è svolto oggi presso Borsa Italiana, dal titolo "PMI e Banche: soluzioni per il dialogo. Internazionalizzazione, aggregazioni e reti d'impresa: occasioni per il rilancio del sistema. L'Avv. Franco Casarano, partner dello studio legale LS Lexjus Sinacta, ha commentato "Quello che ci proponiamo, con questo appuntamento annuale, è di istituire un tavolo di confronto che metta in luce le esigenze comuni al panorama delle PMI e che permetta di individuare le possibili soluzioni alle problematiche di questo settore fondamentale dell'imprenditoria italiana. Soprattutto in tema di internazionalizzazione" – continua Casarano – "ci auguriamo che il nostro dibattito possa aiutare ad accelerare un rilancio del ruolo delle banche nel sostegno ai processi di globalizzazione delle PMI, per poter così avere ancora più storie di successo a sostegno del nostro Sistema Paese". L'evento, oltre alla presentazione della ricerca, ha visto avvicendarsi sul palco nomi illustri del panorama economico e finanziario italiano che si sono confrontati nel corso di tre tavole rotonde tematiche.

Wednesday, May 15, 2013

Ricarica veicoli elettrici: PALINA, la nuova infrastruttura di Repower industrializzata da ABB

ANN, gruppo leader nelle tecnologie per l'energia e l'automazione. annuncia la fornitura di 200 colonnine di ricarica in corrente alternata per Repower. Forme sinuose, elegante design, elemento di arredo urbano, PALINA è la nuova infrastruttura di ricarica per veicoli elettrici sviluppata da Repower, tra i principali operatori energetici nazionali dedicati alle PMI. Risultato della ricerca di un equilibrio tra progetto industriale e rispetto dei luoghi in cui si inserisce, PALINA è il frutto dell'abbinamento tra un design ricercato e la tecnologia più evoluta. Disegnata in esclusiva per Repower dagli architetti Italo Rota e Alessandro Pedretti, PALINA ha un'anima tecnologica il cui sviluppo industriale è stato affidato ad ABB, leader nelle tecnologie per l'energia e l'automazione. La colonnina è stata ingegnerizzata e prodotta presso lo stabilimento ABB di Marostica lavorando a stretto contatto con Repower. L'esperienza di ABB è stata applicata alla realizzazione di una soluzione curata in ogni dettaglio, garantendo un prodotto personalizzato sulle esigenze di Repower. Dotata di due prese con blocco anti-estrazione, entrambe di tipo monofase da 3,7kW, PALINA può ricaricare in alcune ore auto, minicar e scooter, identificando l'utente tramite carte abilitate. Le principali caratteristiche tecniche sono:

Massima sicurezza

In conformità agli standard applicabili (IEC 61851-22), la stazione di ricarica in corrente alternata (AC) è protetta da interruttori magnetotermici differenziali.

Potenza e velocità

Il tempo necessario per caricare un veicolo elettrico dipende dalla potenza messa a disposizione dalla stazione di ricarica. La stazione di ricarica in AC offre più potenza di una normale presa domestica, permettendo così di ricaricare un veicolo anche in meno di due ore (a seconda del modello di stazione e veicolo).

Compatibilità

La stazione di ricarica in corrente alternata supporta la ricarica in modo 3, come da norma CEI EN 61851-22, con prese dedicate, protezione differenziale, pilota di controllo (PWM) e connettori di tipo 2 e/o 3, IEC 62196. La compatibilità è garantita anche con i futuri veicoli elettrici e ibridi di tipo plug-in.

Strumento di comunicazione

Grazie a un ampio display incorporato diventa inoltre strumento di comunicazione per veicolare immagini, audio, video e trasmettere contenuti multimediali.

PALINA è commercializzata attraverso la rete di consulenti dell'energia Repower e presso Elettrocity Store di Milano.
"PALINA è il segno tangibile dell'impegno di Repower nella diffusione della mobilità elettrica e nello sviluppo sostenibile. È un oggetto che si distingue dalle infrastrutture sin qui in commercio per la cura dell'aspetto esteriore e le potenzialità di utilizzo anche come canale di comunicazione" afferma Marco Malaspina, direttore strategia e sviluppo Repower.
"La collaborazione con Repower conferma una volta di più l'impegno che ABB ha assunto da qualche anno nel campo della mobilità sostenibile ed il ruolo attivo sinora svolto in questo ambito sia nel nostro Paese che a livello internazionale. In questa fornitura di 200 colonnine, che rappresenta uno dei più grandi ordini in Italia per il settore dell'e-mobility,– dichiara Antonio Lamanna, responsabile Business Development per il settore Smart Cities di ABB –  si vedono coniugati tra loro elementi d'innovazione, di design e sostenibilità ambientale che possono dare un contributo reale alla diffusione della mobilità elettrica in Italia".

Repower (www.repower.com)  operatore elettrico dedicato alle PMI, è impegnato attivamente nella diffusione della mobilità elettrica ed ha proposto, primo tra tutti, ai propri clienti una fornitura innovativa comprensiva di più elementi: energia verde certificata, efficienza energetica e mobilità elettrica, un prodotto dedicato alle aziende che fanno dell'attenzione all'ambiente un caposaldo della propria cultura e un elemento di distinzione nel mercato. www.repower.com

ABB (www.abb.it)  è leader nelle tecnologie per l'energia e l'automazione che consentono alle utility e alle industrie di migliorare le loro performance, riducendo al contempo l'impatto ambientale. Le società del Gruppo ABB impiegano circa 145.000 dipendenti in oltre 100 Paesi.

ABB offre sistemi di ricarica in corrente alternata, a colonnina o wallbox, che ricaricano i veicoli elettrici in poche ore, di notte, quando si è al lavoro, oppure durante le attività di tutti i giorni. Conformi alle normative più evolute, tutte le soluzioni coniugano massima sicurezza per l'utente a elevate prestazioni di carica. L'offerta ABB si completa con i sistemi in corrente continua multistandard con cui è possibile ricaricare adeguatamente un'auto elettrica in pochi minuti, rendendo la mobilità elettrica sostenibile ed efficiente.



Friday, May 10, 2013

Nuovo Direttore Risorse Umane in Ingenico

Fabrizio Franchi è il nuovo HR Manager di Ingenico Italia, Società leader nelle soluzioni di pagamento elettronico, e si occuperà di supportare l'azienda nell'ottimizzazione dei processi organizzativi, nello sviluppo delle competenze professionali e nel percorso di crescita delle risorse umane. Fabrizio Franchi ha 40 anni, è laureato in Economia Aziendale e ha conseguito un Master in Human Resources. Dopo alcune esperienze in ambito Marketing si è occupato per più di 10 anni di Risorse Umane, inizialmente presso realtà multinazionali italiane come Gruppo Mossi & Ghisolfi e Maire Tecnimont e negli ultimi 6 anni presso AECOM, multinazionale americana del settore ingegneria e progettazione, dove è stato responsabile della gestione e dello sviluppo del personale italiano e di alcune sedi in Europa. Nel suo incarico Franchi risponderà direttamente a Luciano Cavazzana, Italy & Central Europe Managing Director. "Ingenico ha sempre puntato sulla professionalità del proprio personale e siamo lieti che Franchi sia entrato a far parte della nostra azienda – ha dichiarato Luciano Cavazzana, Presidente e Amministratore Delegato di Ingenico Italia – Le sue competenze permetteranno di sviluppare nuove figure professionali e di motivare le risorse già presenti, in linea con un ricco programma di miglioramento e di valorizzazione delle risorse umane, che si inserisce nel processo di evoluzione della Società".

 

Thursday, May 09, 2013

Whisky Aberlour: storia e produzione di un mito

Aberlour una distilleria di whisky single malt situati in Charlestown di Aberlour in Scozia e fondata da James Fleming (1830-1895) nel 1879. Aberlour offre alcuni tipi di whisky che sono invecchiati in botti o di bourbon statunitense o sherry , un metodo comune tra Scotch single malt. La vendita distillati Aberlour richiede una maturazione minima da 10 fino a 25 anni. La distilleria del wishy Aberlour produce anche le variet di single malt che, dopo un invecchiamento in botti di bourbon iniziale, vengono trasferiti a un secondo gruppo di barili. Questo processo chiamato finitura, e Aberlour offre whisky e affinato in botti di sherry , di porto , di Madera e di vini di Borgogna. Aberlour appartiene al gruppo Pernod Ricard dal 1974. Anche se il marchio esiste dal 1879, la distilleria stata fondata nel 1826 di James Gordon e Peter Weir. La distilleria originale, che stato distrutto da un incendio, fu ricostruita nel 1879 da James Fleming (1830-1895): questa la data che viene indicata sulle bottiglie. Nel 1882, la distilleria stata venduta a R. Thorne & Sons. Nel 1898, un'esplosione nel mulino ha causato un secondo incendio che ha distrutto diversi edifici della distilleria e molti serbatoi di whisky. Il sito stato ricostruito sotto la direzione di Charles Chree Doig. Restrizioni della guerra mondiale portano alla cessazione della produzione 1917-1919. Nel 1920, il sito stato venduto a WH Holt & Sons. Allo stesso modo, nel 1942, la seconda guerra mondiale porta alla cessazione della produzione della distilleria viene venduto a James Donald Stewart lo stesso anno. Nel 1945, il sito stato venduto a Campbell & Sons Ltd. Nel 1973, la distilleria stata ampliata con l'installazione di un altro bollitore birra e un nuovo ancora. Nel 1974, l'azienda Pernod acquista Campbell & Sons. Un anno dopo, il gruppo Pernod Ricard fatto, che ancora parte del marchio Aberlour. Il nome deriva da Aberlour Aber significa estuario (o bocca) celtica e il fiume Lour , la citt di Charlestown di Aberlour si trova alla foce del Lour su Spey (secondo fiume più lungo di Scozia). Il modo di lavorazione, comincia con gli ottimi ingredienti. Il Malto imita il naturale processo di germinazione. L'orzo viene immerso in acqua per un paio di giorni, svuotato e poi si girato regolarmente per assicurare anche la crescita.Circa una settimana dopo, i livelli di zucchero sono al loro massimo e pronti per essere essiccati nel forno. L'aria calda e fumo passano attraverso il malto d'orzo per un paio di giorni fino a quando asciutto. Quando la torba viene usata come combustibile, il malto d'orzo assorbir il suo sapore affumicato. Successivamente l'orzo maltato viene macinato nel mulino per fare 'macinato', che contiene una miscela di buccia, graniglie e farina. Nella miscela il malto d'orzo terreno mescolato con acqua di sorgente riscaldata, con un liquido zuccherino chiamato mosto. Il liquido zuccherino viene trasferito ad uno dei tini dove viene aggiunto lievito per fare fermentare. La fermentazione il processo naturale che converte lo zucchero all'alcol. Dopo circa due giorni, la fermentazione completa e abbiamo un liquido simile alla birra forte. Il liquido viene distillato due volte in alambicchi di rame a concentrare l'alcol.Ogni piatto ha ancora una forma unica che impartir sapori specifici per il nuovo distillato. Il whisky Aberlour fatto su alambicchi di rame con una base larga per esporre il calore alla superficie massima, con la parte alta pi stretta per catturare solo i migliori vapori.Quando il liquido condensato passa attraverso lo spirito sicuro dopo la seconda distillazione, diviso in tre frazioni: testa, 'cuore' e 'code'. Solo la frazione centrale della distillazione, il 'cuore', tenuto a maturare come Aberlour Scotch whisky single malt. Il 'cuore' riempito in botti e lasciato maturare in magazzini per un minimo di dieci anni.Vengono selezionate le migliori botti di rovere di qualit. Un mix di rari, costosi botti ex-sherry e botti ex-bourbon sono utilizzati per la maturazione per garantire un perfetto equilibrio di sapori. L'ingrediente finale l'atmosfera a Aberlour. E 'durante il processo di maturazione che il whiskey Aberlour in via di sviluppo assume le sue caratteristiche individuali. Molto di questo dipende dalla lunghezza del tempo con cui il whisky a il tempo di maturare e il tipo di botti usate.La maggior parte dei Aberlour single malt maturano due volte in botte. Il whisky maturato separatamente nel appositamente selezionate botti ex-bourbon e parti di ex-sherry. Il whisky da due serie di botti viene unito per la prima volta ed i diversi sapori e consistenze sono sottilmente fuse. Tradizione ed esperienza sono ricompensati con single malt di complessità e di carattere eccezionale.

Tratto da:

Tuesday, May 07, 2013

ABB realizzerà un sistema di immagazzinamento dell'energia in Italia

Una soluzione containerizzata di immagazzinamento per migliorare la qualità dell'energia,
l'integrazione delle rinnovabili e l'utilizzo intelligente delle infrastrutture di trasmissione e distribuzione
 
Considerando che il contributo medio da fonti rinnovabili alla generazione di energia in Europa nel 2005 ammontava a un esiguo 15,2 per cento (fonte Enerdata), l'obiettivo di raggiungere il 21 per cento entro il 2010 sembrava piuttosto ambizioso. Oggi, Paesi come l'Italia hanno superato gli obiettivi medi grazie a un apporto da fonte rinnovabile prossimo al 30 per cento, con un forte impatto sul mix da fonte rinnovabile. All'inizio era la generazione idroelettrica a costituire circa il 70 per cento dell'energia rinnovabile, mentre ad oggi il mix è cambiato a favore dell' eolico e del solare (Fonte: GSE-2012). Il passaggio da fonti più stabili quali l'idroelettrico ad altre non programmabili perché influenzate dalle condizioni atmosferiche, ha evidenziato l'importanza dell'immagazzinamento energetico per bilanciare la domanda e la fornitura di energia. Finora, lo stoccaggio da impianti idroelettrici con pompaggio dell'acqua è sembrata l'unica via percorribile per l'immagazzinamento di grandi quantità di energia, ma gli sviluppi recenti nelle tecnologie degli accumulatori hanno aperto la strada a soluzioni a batteria che consentono l'integrazione efficiente di energia rinnovabile distribuita e intermittente. Per consentire che il Sud dell'Italia possa usufruire di tali soluzioni, ABB fornirà a Enel Distribuzione un sistema sperimentale di immagazzinamento dell'energia elettrica per studiarne i benefici all'interno della rete di distribuzione.
Il sistema sarà integrato nella cabina primaria di distribuzione situata in Contrada Dirillo nella provincia di Ragusa, nella Sicilia meridionale, avrà una potenza nominale di 2 megawatt (MW) e sarà in grado di erogare potenza fino a 30 minuti. e sarà alloggiata in tre container preassemblati in fabbrica, due dei quali destinati ai blocchi di batterie al litio e il terzo ai sistemi di conversione e gestione. Il sistema di controllo consente il monitoraggio locale e da remoto dell'installazione dal centro di controllo di rete Enel. Il convertitore trasforma la corrente alternata utilizzata in rete in corrente continua necessaria alle batterie, e viceversa. L'infrastruttura contribuirà al mantenimento della stabilità della rete attraverso soluzioni quali la regolazione di frequenza, migliorando al contempo la qualità dell'energia e fornendo energia per far fronte ai picchi della domanda. Questa soluzione containerizzata è stata progettata per rispondere a norme specifiche sull'inquinamento acustico ed elettromagnetico (EMC), e naturalmente per adattarsi alle condizioni ambientali di Dirillo, zona soggetta ad alte temperature e attività sismiche. Grazie alla sua compattezza, la soluzione ha un ingombro ridotto, e può essere trasferita in alti siti per ulteriori studi di fattibilità. ABB ha installato tecnologie simili in tutto il mondo, sviluppando la propria competenza nella realizzazione di sistemi di immagazzinamento energetico realizzando una soluzione di riserve rotanti per la Golden Valley Electric Association (Alaska) con batterie al nickel-cadmio, in grado di fornire 27 MW di energia per 15 minuti o 46 MW per 5 minuti. Ciò offre alla utility il tempo necessario per immettere l'energia generata in loco in rete. Analogamente, ABB ha fornito alla utility svizzera EKZ il più grande sistema di immagazzinamento energetico a batteria del Paese e il primo in Europa. Per consentire la fornitura di energia addizionale nella rete, ABB ha fornito e installato una soluzione che utilizza batterie Lithium-ion (Li-ion) e può erogare 1 MW di potenza per 15minuti. La struttura è stata integrata alla rete di distribuzione di EKZ ed è in fase di sperimentazione in aree chiave quali il bilanciamento dei picchi di carico, la fornitura di energia intermittente e la fattibilità della soluzione stessa in un'ottica di ottimizzazione della rete. Grazie a oltre dieci anni di esperienza nello sviluppo di sistemi di immagazzinamento energetico a batteria e alla vasta esperienza nel campo delle sottostazioni, ABB offre a operatori che cercano soluzioni di stoccaggio energetico tutta la competenza nei settori della connessione e gestione della rete, oltre che la fornitura chiavi in mano di soluzioni per una vasta gamma di applicazioni come il peak shaving, il livellamento del carico, la stabilizzazione dei flussi di potenza e le riserve rotanti.
 
 

Saturday, May 04, 2013

WELSH LAMB IGP: 10 anni di indicazione geografica protetta

L'IGP ha contribuito notevolmente a promuovere la qualità dell'agnello gallese in tutta l'Unione Europea.

Già ad inizio 2013 le esportazioni verso l'Italia registrano un +29%.

 

Sono passati 10 anni da quando l'agnello gallese, pregiata carne ovina proveniente dai verdi pascoli d'oltremanica, ha ottenuto il marchio di Indicazione Geografica Protetta e da quando, proprio in virtù di questo importante riconoscimento, ha cominciato a tutti gli effetti la sua avventura sui mercati europei e in quello italiano, in modo particolare. Il marchio IGP, come ormai è noto, definisce un prodotto originario di una specifica regione le cui caratteristiche possono essere legate proprio all'origine geografica. Il Welsh Lamb, che ha ottenuto questo riconoscimento nel luglio del 2003, proviene da aziende agricole garantite, da allevamenti nati e cresciuti nel Galles e viene lavorato solo in macelli controllati. "L'ottenimento del marchio IGP è stata una bellissima notizia per tutta l'industria gallese degli ovini" ricorda Jeff Martin, responsabile HCC Meat Promotion Wales in Italia. "Questa industria è una componente vitale per l'economia rurale del Galles. L'agnello gallese è un prodotto speciale e l'IGP ha contribuito notevolmente a promuovere questa carne in tutta l'Unione Europea. Si è trattato di un vero e proprio suggello della grande qualità che contraddistingue l'agnello delle nostre regioni". Del resto, il marchio IGP conferma il riconoscimento che i produttori di agnello gallese meritano per gli elevati standard qualitativi che sono tenuti a rispettare in tutta la filiera produttiva — dall'allevamento alla macellazione e lavorazione — conferendo al Welsh Lamb una garanzia di origine, qualità e metodo di produzione. L'utilizzo del marchio IGP ha rappresentato per il mercato delle carni in Galles un ulteriore rafforzamento della propria immagine nei confronti dell'Europa e continua a rappresentare, tutt'oggi, un valore aggiunto. Ne sono testimonianza i dati relativi alle esportazioni di Welsh Lamb, sempre in crescita nonostante la difficile situazione economica e nonostante il crollo dei consumi che ha riguardato molto da vicino il comparto carne: già nel mese di gennaio il Galles ha esportato verso l'Italia quasi 300 tonnellate di carne, facendo registrare un aumento del 29% rispetto allo stesso periodo nel 2012 (dati HCC). In Italia, di fatto, il Welsh Lamb IGP è molto gradito per il suo gusto caratteristico e prelibato, la sua freschezza e genuinità. La qualità di questa carne è data anche dal fatto che l'animale viene cresciuto ed allevato unicamente con l'obiettivo di produrre carne di alto livello e non viene sfruttato per ottenere altri prodotti. L'esclusività è data anche dallo sviluppo muscolare ben definito dell'animale che conferisce alla carne quella  tenerezza e quel sapore tanto ricercati. Non solo: il Welsh Lamb è molto apprezzato dal consumatore italiano anche per la qualità e la varietà dei suoi tagli che possono essere preparati e adattati secondo la stagione ed il gusto. Non da ultimo, lo stato di Indicazione Geografica Protetta che garantisce il prodotto anche in termini di provenienza e severità nei controlli.

"Il marchio IGP –prosegue Martin- ha una grande forza comunicativa nei confronti del consumatore italiano e veicola la qualità del prodotto stesso. Anche la distribuzione italiana è consapevole del valore aggiunto che rappresenta il marchio di indicazione geografica protetta e il fatto di poter identificare il Welsh Lamb IGP sui punti vendita è per noi un fattore di grande importanza". Conclude Martin: "L'obiettivo di HCC è quello di continuare con la politica di promozione di questo prodotto dalle eccezionali qualità organolettiche, fino a farlo diventare un vero e proprio marchio riconosciuto in tutto il mondo".

Thursday, May 02, 2013

Conferenza stampa Strattour - lunedì 6 maggio ore 11 - Palazzo Giureconsulti - piazza Mercanti 2, Milano

Alle ore 11 di lunedì 6 Maggio, presso il Palazzo Giureconsulti, Piazza Mercanti 2, a Milano, sarà presentato il "Progetto Strattour – la forza della sostenibilità per un turismo senza stagioni", un progetto di cooperazione transfrontaliera tra Italia e Francia per ripensare il concetto stesso di turismo.

SARANNO TRATTATI I SEGUENTI TEMI:

  • È possibile costruire un modello di turismo sostenibile?

  • È possibile ampliare l'offerta attuale mediante la destagionalizzazione?

  • È possibile minimizzare gli impatti della stagionalità sull'impiego nel settore turistico attraverso un migliore coordinamento/informazione rivolta ai lavoratori stagionali e ai loro datori di lavoro?

Strattour coinvolge le regioni Piemonte, Liguria e Valle D'Aosta in Italia e le regioni Provence-Alpes-Côte d'Azur (PACA) e Rhône-Alpes per la Francia. Questi territori fanno tutti parte del programma Alcotra (Alpi Latine COoperazione TRAnsfrontaliera). 

Relatori:

  • Angelo Berlangieri, Assessore Turismo, Cultura e Spettacolo Regione Liguria

  • Laura Canale, Settore Relazioni Iinternazionali e Coordinamento Programmi Comunitari Regione Liguria

  • Franco Chiaramonte, Direttore Agenzia Piemonte Lavoro

  • Gabriella Morelli,  Programmazione Strategica e Sviluppo Offerta Turistica Regione Valle d'Aosta

___________________________

ABB: ordine di 25 milioni di dollari per fornitura presso uno dei maggiori impianti fotovoltaici in Sud Africa

ABB, gruppo leader nelle tecnologie per l'energia e l'automazione, si è aggiudicata un ordine del valore di 25 milioni di dollari per la fornitura di sistemi elettrici e di automazione per un nuovo impianto fotovoltaico da 75 MW nella provincia Northern Cape in Sud Africa. L'ordine è stato registrato nel primo trimestre. Di proprietà di WBHO, società leader Sudafricana, e di Building Energy, operatore e sviluppatore italiano nel settore delle energie rinnovabili, l'impianto é ubicato nel deserto del Kalahari, nei pressi della città di Kathu e di Sishen, una delle più grandi miniere di  ferro a cielo aperto al mondo. L'impianto fotovoltaico Kathu rientra nella prima tranche di progetti del programma per lo sfruttamento di energie rinnovabili in Sudafrica, il cui scopo è la diversificazione del mix energetico del Paese oltre che la riduzione dell'impatto ambientale. Una volta entrato in servizio, nel 2014, Kathu sarà uno degli impianti fotovoltaici con sistema di' inseguimento ad asse singolo più grandi al mondo. Avrà una capacità di generazione di circa 146 GWh e l'energia solare pulita, immessa nella rete nazionale, sarà sufficiente per soddisfare il fabbisogno di oltre 40.000 abitanti, con una riduzione di emissioni di anidride carbonica di circa 50.000 tonnellate l'anno. "Le fonti rinnovabili, come il sole, hanno un ruolo chiave nell'affrontare la crescente richiesta di energia riducendo al contempo l'impatto ambientale," ha commentato Brice Koch, responsabile della divisione Power Systems di ABB. "Abbiamo una  comprovata esperienza sul campo nella fornitura di soluzioni chiavi in mano per l'energia e l'automazione che ottimizzano gli impianti fotovoltaici in tutto il mondo". La soluzione chiavi in mano di ABB ottimizzerà le prestazioni dell'impianto di Kathu per massimizzarne la produzione, assicurandone al contempo l'affidabilità in condizioni sfidanti.  La soluzione include una vasta gamma di prodotti ABB quali gli interruttori in media e bassa tensione, i trasformatori di distribuzione e i dispositivi di protezione e controllo così come i prodotti di protezione e controllo distribuito della famiglia Symphony™ Plus. ABB si occuperà di progettazione, ingegneria, fornitura, installazione e messa in servizio del progetto. Tra le caratteristiche principali della soluzione ABB, ricordiamo l'integrazione delle apparecchiature elettriche dell'impianto e della sottostazione in alta tensione con il sistema di controllo distribuito (DCS) Symphony Plus di ABB in conformità con lo standard IEC 61850 per l'automazione di sottostazione. ABB fornirà anche un sistema di inseguimento avanzato con algoritmo che ottimizza i movimenti dell'inseguitore riducendo al contempo le ombre prodotte dai  pannelli. La soluzione si caratterizza anche per un sistema di raccolta dati che traccia tutti gli input degli inseguitori, degli inverter, delle cassette di monitoraggio delle stringhe e della sottostazione per consentire le operazioni da remoto e la manutenzione, riducendo così la necessità di personale in sito. ABB ha un portafoglio diversificato di prodotti, sistemi e soluzioni di service a servizio di tutta la catena del valore dell'industria solare e ha fornito oltre 50 impianti fotovoltaici chiavi in mano al mondo.  

ABB (www.abb.com) è leader nelle tecnologie per l'energia e l'automazione che consentono alle utility e alle industrie di migliorare le loro performance, riducendo al contempo l'impatto ambientale.
Le società del Gruppo ABB impiegano circa 145.000 dipendenti in oltre 100 Paesi.