Monday, June 22, 2015

Il futuro del viaggio organizzato: consulenza e personalizzazione. +19% per CartOrange

Esperienza, personalizzazione e consulenza. Sono questi gli elementi che hanno contribuito al successo di CartOrange, azienda della vendita diretta nata nel 1999, che negli ultimi anni ha conosciuto una crescita a doppia cifra: +19% nel 2014 che, sommati al +15% del 2013, fanno +34% in soli sue anni. In forte aumento il venduto dei viaggi su misura, che include anche le lune di miele, e che si attesta ad un +24% rispetto al 2013. Un andamento controcorrente rispetto al turismo organizzato, che nello stesso periodo ha conosciuto una forte crisi. Ma anche una dimostrazione che i margini di crescita ci sono, per chi è capace di proporre consulenza personalizzata e proposte di qualità. I dati sono stati presentati nel corso della convention annuale che si è svolta a Gubbio dal 5 al 7 giugno.

«Per i propri viaggi gli italiani cercano figure qualificate che sappiano consigliare itinerari ed esperienze, professionisti che offrano quel qualcosa in più rispetto ai viaggi fai da te o al pacchetto pre-confezionato –afferma Gianpaolo Romano, amministratore delegato di CartOrange–. Questo è il segreto alla base del successo dei consulenti di viaggio, una figura che abbiamo introdotto per primi in Italia e che oggi è sempre più in espansione».

Grazie a oltre 15 anni di esperienza, CartOrange è oggi riconosciuto come un marchio da associare alla qualità e sartorialità del viaggio: «Il viaggiatore di oggi è cambiato e non si accontenta più; il nuovo cliente è alla continua ricerca di esperienze e qualità e CartOrange con i suoi consulenti riesce ad intercettarlo dandogli risposte precise» aggiunge Romano. Uno dei business principali per CartOrange sono i viaggi di nozze, i "viaggi su misura" per eccellenza, ma anche il catalogo Viaggi nel Tempo, dedicato al turismo culturale e realizzato con la consulenza di storici e archeologi, riscuote molto successo.

Alla convention 2015 di CartOrange hanno partecipato oltre 150 persone tra ospiti, consulenti, staff e relatori. Fra i momenti clou dell'evento la visita alla splendida città di Gubbio, il gala finale con due ospiti internazionali –la violoncellista e cantante irlandese Naomi Berrill e il mentalista svizzero Federico Soldati– e le premiazioni dei migliori consulenti di viaggio CartOrange, suddivisi per provenienza geografica e categorie di vendita. A trionfare per il terzo anno consecutivo Raffaella Bompani, di Parma, che in CartOrange ha trovato una seconda vita professionale dopo la carriera da veterinaria. «Raffaella è una delle nostre consulenti top e vende in media un viaggio ogni tre giorni e un viaggio di nozze a settimana –spiega Gianpaolo Romano–. L'aggiornamento continuo e l'avere a disposizione eccellenti strumenti di vendita e di comunicazione sono gli elementi che rendono quella di consulente di viaggio CartOrange una delle professioni del futuro».


 

www.cartorange.com

L'alta cucina apre le porte al baratto moderno: il Birichin di Nicola Batavia nel circuito iBarter

Il baratto moderno arriva in cucina, nello specifico nella cucina di Nicola Batavia. Il patron del Birichin di Torino ha aperto le porte del suo ristorante allo scambio aderendo al circuito iBarter, il primo circuito italiano per lo scambio multilaterale online. Così è possibile pagare una cena semplicemente con un prodotto della propria azienda o una consulenza professionale. «Ho creduto fin da subito nel baratto: grazie alla mia attività a Londra lo avevo conosciuto tempo fa. E quanto è arrivato anche in Italia, aderire è stata una scelta quasi naturale», rivela Batavia che è stato tra i primi a credere in iBarter portando la propria cucina all'interno del circuito.

Chef "olimpico", sua la gestione del ristorante "Casa Nike" alle Olimpiadi di Torino 2006, Pechino 2008 e Londra 2012, diventato ambasciatore del gusto italiano nel mondo, Batavia è personaggio poliedrico che si muove al di fuori degli schemi. Nell'era degli chef blasonati, fece discutere la sua scelta nel 2008di rinunciare alla stella Michelin avuta due anni prima. «Alla forma preferisco la sostanza. Sono stato pioniere in molte cose che ho fatto. E quasi pionieristica è stata la decisione di credere in questa formula di baratto moderno. I risultati sono arrivati: con la crescita del circuito sono aumentati i clienti che pagano in crediti», spiega lo chef. Di fatto, chi si siede al tavolo può pagare il conto con i crediti ottenuti dalla vendita di propri prodotti o servizi e, per esempio, degustare il rinomato uovo affogato con tartufo e granella di nocciola -piatto che Batavia ha presentato 18 anni fa e che continua ad essere tra i must del Birichin- magari accompagnandolo con una bottiglia d'annata grazie ad una fornitura. E lo stesso chef rimette in circolo i crediti ottenuti per impreziosire ulteriormente la cantina del ristorante.

«Mi sono sempre piaciute le sfide, dentro e fuori la cucina», prosegue Batavia che ha visto due sue ricette tra le 99 selezionate per Expo 2015 e proprio ad Expo sarà presente da luglio con il suo bistrot "The Egg - semplice come un uovo". «Sono un ricercatore nato, uno sperimentatore. Sto studiando l'applicazione della foglia di vite all'interno della cucina, oltre valutare nuovi abbinamenti di gusto come piselli, cacao e uova di quaglia», annuncia.

È con la ricerca che in cucina si arriva a scoprire nuovi sapori e nuovi abbinamenti. Una strada che ha seguito anche iBarter. «Di fatto, non abbiamo inventato nulla. Abbiamo solamente reinterpretato la formula del baratto in chiave moderna», precisa Marco Gschwentner responsabile strategie di sviluppo iBarter e tra i fondatori del circuito. Tenendo fermo il principio che non vengono effettuate transazioni in denaro, «il rapporto di scambio non è né bilaterale né contemporaneo, ma intervengono più soggetti e in tempi differenti. I vantaggi comportano un abbattimento dei costi e l'allargamento del network aziendale», aggiunge Gschwentner. Per regolamentare gli scambi, iBarter ha introdotto una moneta complementare: l'iBcredit il cui valore per comodità d'uso è stato equiparato all'euro.

 

www.ibarter.com

Epilessia 2015, l'OMS ha deciso: è l'ora dei piani nazionali

Approvata dall'assemblea dell'Organizzazione Mondiale della Sanità appena conclusasi una risoluzione che raccomanda agli Stati di rafforzare l'assistenza e la cura delle persone con epilessia: politiche pubbliche per diagnosi precoce, accesso ai trattamenti farmacologici, appropriatezza delle cure, agenda della ricerca, lotta a stigma e discriminazione che gravano sulla persona con epilessia, la patologia neurologica più diffusa e che tra queste è la più grave.
In Italia, sono circa 500.000 le persone che ne soffrono, 35.000 i nuovi casi ogni anno e 150.000 le persone che non rispondono alle terapie farmacologiche attuali.
L'Italia è tra le nazioni artefici della risoluzione, anche grazie all'impegno della FIE congiuntamente al lavoro della comunità dei medici e all'impegno delle istituzioni. "Un momento storico- commenta a caldo Rosa Cervellione, presidente FIE, network di 23 associazioni di lotta all'epilessia che lavorano sul territorio- "la risoluzione fornisce raccomandazioni per definire un piano nazionale da costruire insieme a medici, ricercatori e ai decisori: un percorso da avviare rapidamente anche perché da subito può dare risultati concreti".
La risoluzione approvata dall'Assemblea lo scorso 26 maggio ha visto la delegazione dell'Italia prendere la parola e sostenere l'impegno del nostro Paese a formulare e quindi recepire questa risoluzione. Questo risultato è frutto dell'impegno congiunto di quelle nazioni che per prime si sono fatte parte attiva per colmare il gap tra domanda e offerta di salute in tema di epilessia, nonchè del lavoro congiunto dell'ILAE (International League Against Epilepsy) – la società scientifica che raccoglie al proprio interno medici e ricercatori di tutto il mondo- e dell'IBE (International Bureau for Epilepsy) – l'associazione che a livello mondiale raccorda l'azione delle organizzazioni "laiche", cioè composte da pazienti, di cui è membro anche la FIE. Soddisfatto il presidente dell'ILAE, il prof. Emilio Perucca, ordinario di farmacologia presso l'Università di Pavia: "Un lavoro di rete che parte da lontano, dalla consapevolezza che molto già da subito può esser fatto per migliorare appropriatezza di diagnosi e terapia, certamente a livello mondiale ma anche nel nostro paese", spiega il presidente e aggiunge "si tratta di un'occasione da non perdere. La ricchezza del percorso, che ha coinvolto i professionisti della salute, l'associazionismo che raccoglie le persone con epilessia e il Ministero della Salute, sta nell'aver collaudato la praticabilità di ponti relazionali per l'obiettivo comune della lotta contro l'epilessia".
In Italia, la situazione della domanda di salute delle persone con epilessia e dei loro familiari è a macchia di leopardo, con situazioni suscettibili di forti margini di miglioramento nella formulazione delle risposte. La risoluzione approvata dall'OMS, rappresenta una grande opportunità per il nostro Pase e "sono convinto – conclude il prof Perucca – sia un successo da intendersi non come un punto d'arrivo, ma come un punto di partenza".
In questo senso, conclude la presidente della FIE Cervellione, "costituirà la bussola e la cartina tornasole con cui indirizzare e misurare il nostro impegno futuro".

 


FIE - Federazione Italiana Epilessie
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