Tuesday, June 21, 2011

Successo di Ciboduemilaventi

Un temporary store alla Triennale di Milano, in cui gli artigiani del gusto friulani possano vendere i loro prodotti e contemporaneamente comunicarli e promuoverli in modo innovativo, con convegni, mostre, pubblicazioni sulla realtà agroalimentare dell’eccellenza Made in Fvg. È la provocazione - e l’offerta - arrivata direttamente dal presidente della Triennale, Davide Rampello, che ha chiuso il convegno-evento Ciboduemilaventi, il primo appuntamento con cui la Camera di Commercio di Udine esprime Friuli Future Forum (FFF), il nuovo percorso volto, per il 2011, a delineare gli scenari sul mondo del cibo in Friuli e quanto ruota attorno a esso, in prospettiva 2020 e oltre. Un primo incontro che si è concluso con risultati concreti, a partire da questa offerta, accolta con entusiasmo dal pubblico di imprenditori e rappresentanti istituzionali e in prima persona dall’ospite, il presidente Cciaa Giovanni Da Pozzo.

Una scommessa vinta. Questa conferenza-show rappresentava una sfida coraggiosa per la camera di Commercio di Udine e l’economia friulana, come lo è il progetto FFF. Ma il coraggio è stato premiato dall’accoglienza ricevuta da questo appuntamento originalissimo, che oltre a segnare un nuovo modo di guardare alla realtà del food, ha segnato anche un nuovo modo di fare convegni e comunicare, apprezzatissimo dal pubblico e degli stessi relatori: oltre a Rampello,il sociologo e docente dell’Università di Venezia Ulderico Bernardi, il food designer catalano Martì Guixé, il docente di Teoria dell’organizzazione della Bocconi Giuseppe Soda e il presidente e ad di Illycaffè Andrea Illy, “accompagnati” dai due advisor del progetto, Euro Beinat e Walter Filiputti.

La Sala Consiliare di Venzone – città simbolo della rinascita del Friuli dopo il terremoto del 1976 - è stata letteralmente rivoluzionata in un set futuristico, grazie scenografia e regia studiati in collaborazione con il Cec di Udine. Una scena fatta solo di contorni fluorescenti. Due megaschermi per far girare clip video cinematografici, tweet in diretta o i volti dei relatori, seduti in mezzo alla gente, fatta accomodare su oltre un centinaio di cubi, anch'essi distinti da contorni illuminati dalle luci di wood, così come, le camicie, le gonne e i menù-programmi bianchi dei presenti.

Ecco una cornice efficace per dare alcuni squarci di futuri possibili del cibo, dopo che il presidente della Camera di Commercio di Udine Gianni Da Pozzo ha illustrato in sintesi il percorso Friuli Future Forum. Introdotto dall’ advisor Euro Beinat, che ha fatto da cicerone tra le conversazioni, Ulderico Bernardi, docente di sociologia all’università di Venezia, ha focalizzato il proprio intervento sull’importanza dell’approccio culturale al mondo agroalimentare, ricordando come ibridazione e multiculturalità non sono concetti dei quali aver timore, ma anzi, valori ai quali affidarsi, a patto di riuscire a trovare un equilibrio tra essi e la propria tradizione, che va vista soprattutto in un’ottica identitaria e di riferimento. L’intervento ha contestualizzato l’orizzonte in cui poi tutti gli altri relatori si sono mossi. A partire da Martí Guixé, food designer di fama internazionale, che, dopo aver confessato la sua inettitudine ai fornelli, ha presentato alcuni dei suoi progetti in cui il cibo è trattato come un oggetto, con l’unica particolarità rispetto al resto delle “cose” di essere commestibile. Alla base del discorso di Guixé, tra una divertente provocazione e l’altra, un concetto fondamentale: il cibo tradizionale deve essere adattato ad un nuovo stile di vita contemporaneo. Il concetto di cibo-oggetto, dunque, parte proprio da lì: la tradizione va rivista, rivisitata, anche in modo provocatorio, proprio perché il contesto nel quale si muove è cambiato. Non bisogna perdere i valori eccellenti che si sono accumulati nel tempo, ha specificato, l’importante è saperli reinterpretare.

Gli interventi successivi, del professor Giuseppe Soda, docente di Teoria dell’Organizzazione alla Bocconi di Milano, e di Andrea Illy, presidente e ad di Illycaffè, sono andati nella stessa direzione: rileggere in chiave diversa la tradizione per meglio contestualizzarla alle dinamiche di un mondo in permanente cambiamento. Passare quindi, come ha ricordato il professor Soda, da un concetto di prodotto a quello, più esteso, di processo, è essenziale per collocarsi in modo vincente in uno scenario nel quale si da sempre più importanza al “come” si fanno le cose rispetto a “che cosa” si sta facendo. Andrea Illy, attraverso il percorso dell’azienda di famiglia, ha riassunto in uno slogan i suoi consigli per le Pmi: “Save”, come salvare in inglese, ma anche acronimo sostenibilità, autenticità, varietà ed esperienza. I quattro elementi che decretano il successo della sua azienda, diventati ispirazione e stimolo anche per i piccoli artigiani del gusto friulani.

Ciboduemilventi è stata dunque una tappa fondamentale nel percorso di Friuli Future Forum. Ma ha rappresentato più che altro un inizio, come ha ribadito, in chiusura, l’altro advisor di progetto, Walter Filiputti. Perché Ciboduemilaventi comincia ora e si svilupperà almeno per tutto l’anno, con tante occasioni di approfondimento, ospitate nell’avvenieristica sede del Friuli Future Forum, in via Savorgan, nel centro storico di Udine.

Il convegno, che è stato trasmesso in streaming sul portale http://friulifutureforum.com nei prossimi giorni sarà disponibile anche una versione podcast per tutti quelli che non hanno potuto seguirlo in diretta.

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De Zan confermato alla presidenza di Assufficio

Nel corso dell’Assemblea Annuale di Assufficio Alberto De Zan è stato riconfermato alla guida dell’associazione di FederlegnoArredo che riunisce i principali produttori italiani di mobili per ufficio, per il triennio 2011-2014. La riconferma di De Zan permette ad Assufficio di continuare a lavorare con impegno sui progetti avviati in questi anni, concentrando la propria attenzione sul rafforzamento del sistema associativo e sulla promozione del sistema ufficio - in Italia e all’estero - anche attraverso le modalità di comunicazione offerte dai nuovi media.
Ringraziando per la rinnovata fiducia, il presidente ha colto l’occasione per fare il punto sulle azioni promosse dall’associazione durante lo scorso triennio e sui risultati ottenuti, quale punto di partenza per il raggiungimento di ulteriori obiettivi nei prossimi anni di presidenza.
“Per aiutare le aziende ad uscire dal periodo di empasse economica, durante lo scorso triennio abbiamo lavorato ad un ulteriore sviluppo del progetto Ufficio Fabbrica Creativa, arrivando al volume “Investire sull’ufficio. Come e perché” un utile strumento per i soci – afferma il presidente De Zan. Lo studio dimostra che una maggior produttività è direttamente collegata al benessere del lavoratore e indica alle imprese le opportunità da cogliere nella progettazione dei prodotti dedicati allo spazio lavorativo”.
Il tema dell’impatto del luogo di lavoro sul benessere del lavoratore è stato il filo conduttore di diverse attività e iniziative con cui Assufficio intende sensibilizzare il mercato ma anche le istituzioni per supportare il comparto arredo-ufficio. Il presidente De Zan ha ricordato la richiesta di una riduzione in termini di ammortamento per arredi ufficio e la pubblicazione di un ulteriore volume curato dalla Commissione Tecnica di Assufficio “Sicurezza, salute e benessere dei lavoratori in ufficio” che evidenzia la necessità di costruire ambienti positivi e correttamente arredati ed organizzati.
“Continueremo nel corso del prossimo triennio - continua De Zan - a sviluppare iniziative che sostengano le scelte delle imprese che investono nello spazio di lavoro, non solo inteso come spazio produttivo ma anche come strumento per innalzare il benessere del lavoratore e quindi indirettamente la sua produttività. In questo senso il progetto nei prossimi anni dovrà sviluppare una comunicazione orientata a far comprendere che l’Italian Style ha un ruolo anche nella progettazione e nella produzione di spazi di lavoro che sappiano conciliare benessere e vita lavorativa.”
Grande attenzione anche per l’avvio del progetto di stesura di un codice deontologico delle imprese del comparto che definisca le linee di autoregolamentazione del settore, utile per fare chiarezza sul mercato e identificare quelle aziende che hanno un comportamento produttivo e commerciale corretto.
“La nostra idea è quella di rendere premiante il comportamento corretto delle imprese in modo da evitare la banalizzazione del prodotto e una competizione tutta e solo orientata al prezzo – continua il presidente. Il codice richiede, tra le altre specifiche, di indicare costi di progettazione, di trasporto, di montaggio e di altri servizi per fornire al cliente offerte e fatture complete e facilmente confrontabili. È una politica di cui abbiamo bisogno anche in termini promozionali sia in Italia che all’estero: in questo senso continueremo a promuovere “Italian Office Style”, una brochure dedicata alle specifiche capacità delle aziende associate e al valore aggiunto della produzione made-in-Italy in termini di stile, design e produttività.”
Sul fronte formazione al via il corso in “Office Design”, organizzato in collaborazione con FederlegnoArredo e POLI.design, che si terrà a partire da ottobre 2011 con cadenza quindicinale. Il corso sarà articolato in tredici moduli a tema, con una parte teorica e una pratica. Al termine delle lezioni i partecipanti dovranno essere in grado di comprendere e gestire le problematiche relative al progetto di spazi per uffici di diverse tipologie e complessità, nonché sviluppare capacità di gestione dell’intero processo progettuale. I corsi saranno tenuti da docenti del Politecnico, professionisti di Assufficio e progettisti di settore.
Non da ultimo, dopo il successo dell’edizione 2011 del SaloneUfficio, che ha visto un ritorno di segnale positivo rispetto alle passate edizioni con circa 130 espositori su 15.000 mq di area espositiva, Assufficio guarda già all’edizione 2013 anche con l’istituzione di una Commissione dedicata che si confronterà con Cosmit in tutti gli aspetti organizzativi e promozionali.

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Fabbri: gelato senza frontiere

Bologna, giugno 2011 – Sarà tutto italiano il gelato che, dal 19 al 24 luglio, oltre cento ristoranti in tutto il mondo proporranno in una veste inedita. Fantasia e nuovi abbinamenti, tutti con un elemento in comune: il piatto. Il gelato nel piatto torna quest’anno con la sua seconda edizione, per “impiattare” il celeberrimo dessert freddo trasformandolo in ingrediente d’eccezione di preparazioni dolci o salate. E Fabbri 1905, l’azienda bolognese dell’Amarena, raccoglie “la sfida”: sarà main sponsor della manifestazione, promossa dal portale InformaCibo, con i suoi prodotti per il gelato artigianale. Dall’Italia, l’iniziativa arriverà a Parigi, Pechino, Buenos Aires, Tokyo, passando per Mosca e Hong Kong. Un vero e proprio giro del mondo alla scoperta del made in Italy culinario di cui Fabbri è esponente da oltre cent’anni. Prezioso alleato dei professionisti della ristorazione, l’azienda metterà a disposizione dei ristoratori che aderiscono all’iniziativa i suoi ingredienti per la gelateria, Amarena Fabbri in testa. “Da sempre Fabbri porta fuori dai confini italiani la bontà e la qualità del gelato italiano, promuovendone la conoscenza e la diffusione” afferma Nicola Fabbri, Amministratore di Fabbri 1905. “Usciamo dall’esperienza positiva del Firenze Gelato Festival e guardiamo con impazienza al taglio del nastro dell’edizione 2011 de Il gelato nel piatto. Metteremo a disposizione di tutti i ristoratori che sceglieranno di usare ingredienti Fabbri un kit di prodotti ad hoc: segno concreto del nostro impegno in questa manifestazione che abbatte le frontiere del gelato. Non solo quelle geografiche, ma anche quelle del gusto: questo dolce freddo e cremoso si rivelerà ingrediente perfetto in ogni tipo di ricetta”.
Ufficio stampa:
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